Regione con poca produzione vinicola in termini quantitativi, la Basilicata propone però spunti interessanti sia dal punto di vista dei vitigni locali che della qualità dei vini prodotti, prodotti secondo il metodo delle antiche cantine dei secoli scorsi.
Il territorio lucano e le caratteristiche climatiche
La regione è per buona parte montuosa, con due sbocchi sul mare, sul Tirreno con il Golfo di Policastro e sullo Ionio, tutta la fascia della pianura metapontina che affaccia sul Golfo di Taranto. L’appennino Lucano caratterizza gran parte della regione, con i principali rilievi del Monte Pollino (2248m) a sud, al confine con la Calabria, a Sud-ovest di Potenza, con le Dolomiti Lucane (1100-1500m), il Monte Sirino (2005m,) il Monte Vulture (1326m) a nord. Questi rilievi degradano in colline che sono particolarmente vocate alla coltivazione della vite, soprattutto ai piedi del Vulture, un antico vulcano spento.
Anche in Val d’Agri le particolari condizioni climatiche e la altitudine particolarmente elevata di coltivazione (superiore anche ai 500m) creano delle condizioni di escursione termica giorno-notte ed estate-inverno che permettono di ottenere dei vini dai risultati molto singolari ed unici. Il clima è influenzato dalla geografia della Basilicata, essendo più freddo e piovoso nelle parti montane interne , con caratteristiche continentali, e più mite verso il mare tipicamente mediterraneo.
I vitigni autoctoni della Basilicata
L’Aglianico è il vitigno più coltivato, che caratterizza anche l’unica DOCG della regione, l’Aglianico del Vulture Superiore DOCG. Altri vitigni a bacca rossa presenti in regione sono l’Aleatico, il Bombino nero e i vitigni internazionali come il Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot.
Fra le varietà a bacca nera, da segnalare anche il Primitivo di Viggiano e l’Uva nera antica di Viggiano.
Per la qualità nella produzione di vini bianchi risaltano per qualità quattro vitigni a bacca bianca: Aglianico bianco, Giosana, Iusana (o Guisana) e Santa Sofia; ha una buona struttura il Giosana (adatto anche all’affinamento in barrique), una Iusana di grande intensità olfattiva, la piacevolezza equilibrata del Santa Sofia, e maggiore sapidità nell’Aglianico bianco.
La forma di coltivazione tradizionale ad alberello è affiancata alle più moderne spalliera e guyot.
Vini della Basilicata
Le denominazioni DOC e DOCG della Basilicata
In Basilicata vi è una sola DOCG (denominazione di origine controllata e garantita)
- Aglianico del Vulture Superiore DOCG : Vino prodotto con uve Aglianico 100%, percentuale minima di alcool per il disciplinare 13,5%. Questo vino deve invecchiare almeno 12 mesi in contenitori di legno preferibile in quercia e almeno 12 mesi in bottiglia. La vendita è ammessa dal 1° novembre del terzo anno successivo a quello di produzione delle uve.
- Aglianico del Vulture DOC: è un vino dal colore rosso rubino, dall’odore tipico, gradevole ed intenso. Il sapore è dal secco al palato, con un buon tannico e sapido, secondo il disciplinare dell’aglianico per l’imbottigliamento il contenuto zuccherino non deve superare i 10g per litro.
- Grottino di Roccanova DOC Rosso e Rosato: Sangiovese tra 60-85%, Cabernet Sauvignon da 5-30%, Malvasia Nera di Basilicata da 5-30%, Montepulciano da 5-30%. Altri vitigni idonei possono concorrere fino al max 10%.
- Grottino di Roccanova DOC Bianco: Malvasia bianca di Basilicata min 80%. Altri vitigni idonei possono concorrere fino al max 20%.
- Matera DOC Un vino color rosso ciliegia, odore fragrante, con sapore squisito da dessert con 15,60% di alcool, chiamato San Bardo. Il vino, di cui si conserva ancora l’etichetta datata 1885 nel Museo Archeologico Nazionale di Matera, era prodotto con uve del vitigno Primitivo.
- Terre dell’Alta Val d’Agri DOC Rosso e Rosso Riserva: Merlot min 50%, Cabernet Sauvignon min 30%. Altri vitigni idonei possono concorrere fino al max 20%.
- Terre dell’Alta Val d’Agri DOC Rosato: Merlot min 50%, Cabernet Sauvignon min 20%, Malvasia di Basilicata min 10%. Altri vitigni idonei possono concorrere fino al max 20%.