Vini e Vitigni Campani

viti e vitigni campani

La Campania è una delle regioni italiane che vanta una lunga tradizione vinicola, che ha avuto origine in epoca Romana ed è stata favorita dalla presenza di terreni fertili, dal clima e da altro fattori legati al territorio che l’hanno portata a produrre vini di elevata qualità, apprezzati in tutto il mondo. La regione produce 15 vini DOC, 4 DOCG e 10 IGP, utilizzando le uve provenienti da oltre 100 tipi di vitigni autoctoni.

La storia vinicola in Campania

La storia enologica ha avuto inizio con la colonizzazione da parte degli antichi Greci, che introdussero i semi della vitis vinifera in particolare quelle dei principali vigneti autoctoni quali: Aglianico, Greco, Fiano, Falanghina, Biancolella e Piedirosso.

Tra l’altro il termine “Aglianico” deriva dal greco e significa Ellenico. È in epoca romana che la vitivinicoltura campana si sviluppa e vengono prodotti i vini più noti, come il Caleno, il Faustiniano e il Falerno, che venivano portati tramite i porti di Pozzuoli e di Sinuessa nei paesi del Mediterraneo e la Gallia. Nel Medioevo il settore enologico subisce un rallentamento, anche se è in questo periodo che si nota l’acidità dell’Asprinio che da il via alla produzione di spumanti e a un fiorente commercio delle uve di Anversa dove tale vitigno veniva coltivato.

Alla fine del 700 si assiste ad un ulteriore declino della viticoltura a causa dell’oidio e della fillossera che danneggiarono in modo grave i vigneti.

Oggi la Campania è uno dei centri più importanti del settore vinicolo italiano e in particolare i bianchi Greco di Tufo, Fiano di Avellino e Falanghina, e i rossi Taurasi e Aglianico per i rossi sono i più apprezzati in tutto il mondo.

Geografia dei vini

La geografia vinicola campana si presenta con per la produzione di vini quali:

  • Taurasi, Fiano di Avellino, Greco di Tufo e Irpinia DOC sono i vini DOCG dell’Irpinia;
  • DOC Aglianico del Taburno è tipico della zona di Benevento;
  • Falerno del Massico, Asprinio di Aversa e Galluccio nella provincia di Caserta;
  • Lacrima Christi del Vesuvio, Falanghina dei Campi Flegrei, Ischia e Capri sono i vini ottenuti dai vitigni delle zone vulcaniche vesuviane e napoletane;
  • Doc Penisola Sorrentina, Lettere, Gragnano, Sorrento sono prodotti con uve coltivate nel territorio sorrentino;
  • DOC Costa di Amalfi sono quelli provenienti dall’omonima zona, comprese le sottozone di Furore, Ravello e Tramonti;
  • Doc Cilento e il Castel San Lorenzo DOC nell’area del Cilento.

Vitigni campani

Il territorio campano prevalentemente collinare, con ampie zone montuose e con qualche fascia di pianura, favorisce la crescita della vite, tanto che più di 25.000 ettari sono coltivati a vigna, con sistemi tradizionali basati sulla pergola alla spalliera e controspalliera, anche se non mancano le alberate maritate e ad alberello tipiche delle zona ad alta collina-montagna in generale.

I vigneti autoctoni più noti con uve a bacca bianca sono:

  • Asprinio: con cui si producono vini frizzanti, freschi e ricchi di aromi agrumati.
  • Falanghina: utilizzato per produrre otto vini Doc, caratterizzati da note floreali, intensi aromi fruttati e sentori minerali dovuti ai terreni vulcanici in cui i vigneti crescono.
  • Fiano: che offre vini di colore giallo paglierino, fruttati e complessi.
  • Coda di Volpe: dai suoi acini piccoli si ottiene un vino sapido e fresco.
  • Pallagrello Bianco: permette di produrre una bevanda che al palato risulta fruttata e persistente.
  • Biancolella: le uve utilizzate per diversi vini IGT, una volta vinificate si presentano color giallo paglierino con riflessi verdolini e dal sapore balsamico.

I vigneti a bacca rossa sono quelli predominanti in tutto il territorio campano. I più diffusi sono:

  • Aglianico: che offre vini rosso rubino, corposi dal sapore fruttato e tannico.
  • Piedirosso: da cui si ricava un liquido rosso intenso, con note fruttate e floreali e leggermente tannico.
  • Sciascinoso: da cui si ottengono vini corposi e fruttati.
  • Pallagrello Nero: le uve vengono usate per produrre un vino pastoso e dal sapore speziato.
  • Casavecchia: dopo la vinificazione si ottiene un vino dai riflessi violacei, intenso e fruttato.