Dal principe Brunello di Montalcino, al pluripremiato Chianti, passando per il Morellino di Scansano: una panoramica sul bere bene toscano.
L’Italia è apprezzata e conosciuta in tutto il mondo soprattutto per due caratteristiche positive: la bellezza e la bontà.
Della prima sono espressione le nostre meravigliose città e le loro architetture fastose, da Roma a Milano, da Firenze a Napoli. Della seconda, la nostra capacità di rendere anche i piatti delle opere d’arte, sublimati da vini strepitosi.
La Toscana è una di quelle terre dove la generosità del Creatore è stata davvero enorme: le sue città d’arte non occorre neppure nominarle, le conosce chiunque. Ed i suoi vini, beh, anche quelli rappresentano un patrimonio inestimabile!
Approfondiamo dunque quello che c’è da sapere su vini e vitigni toscani, perdendoci nel gusto e lasciandoci guidare dai loro profumi.
Il Chianti
L’apertura va di diritto al Chianti, perché storicamente e nell’immaginario comune è vino più pregiato della Toscana. Anche se in realtà, il Brunello di Montalcino è forse ancor più rappresentativo dell’eccellenza enologica di questi luoghi.
Il territorio del Chianti è quello ricompreso tra le province di Firenze e Siena e c’è una distinzione anche importante a livello enologico tra queste due aree tanto che si parla appunto di Chianti fiorentino e senese.
Il vino Chianti Classico DOCG ha colore rubino brillante, che vira al granato e un odore profondamente vinoso. In bocca si presenta asciutto, sapido quando è ancora giovane, per poi ammorbidirsi con il tempo. Per il Chianti Classico l’invecchiamento minimo è di 11 mesi, mentre per la Riserva passiamo a 24.
L’abbinamento perfetto di questo vino è con la carne rossa, preferibilmente alla griglia.
Consiglio: lascia ossigenare il vino prima di servirlo, aprendolo almeno un’ora prima.
Il Brunello di Montalcino
Con il passare del tempo, il primato del Chianti come vino migliore della Toscana, sia nei premi ricevuti che nella percezione del grande pubblico di esperti ed amanti del vino, è stato intaccato seriamente dal Brunello di Montalcino.
Ognuno ha il proprio gusto, ma sicuramente al Brunello va riconosciuta nobiltà ed eccellenza e va considerato come uno dei migliori rossi d’Italia.
La sua storia si intreccia con quella del Borgo di Montalcino, che è tra l’altro una bellezza da vedere e scoprire. La particolarità di questa zona è infatti quella di sposare l’aspetto naturalistico, con quello storico.
Se quindi decidi di concederti un fine settimana almeno alla scoperta del Brunello di Montalcino, girando per le cantine più rappresentative, potresti decidere di soggiornare nel centro storico, stupendo con le sue viette tipicamente medievali e la sua pace. Il tuo viaggio di aggiornamento in realtà potrebbe iniziare già tra le enoteche del centro storico di Montalcino, dove il Brunello è il figlio prediletto (ad esempio lungo Via Mazzini trovate la celebre enoteca di Montalcino della Famiglia Padelletti, con la sua selezione di Rossi e Brunelli di Montalcino).
Perdonerai questa divagazione, ma un vino è sempre anche il prodotto di un territorio e l’enoturismo è uno dei volani più preziosi che ci portano a scoprire borghi e cittadine intrise di storia, ma spesso poco frequentate.
Il Brunello di Montalcino è prodotto con uva Sangiovese in purezza, come vuole il disciplinare.
Deve essere affinato per lo meno due anni in botti di rovere e quattro mesi in bottiglia; se parliamo di Riserva, saliamo a tre anni e sei mesi in bottiglia.
Morellino di Scansano
Il Morellino di Scansano viene prodotto nel territorio dell’omonimo comune ed il disciplinare ne estende l’area fino ad alcune zone della provincia di Grosseto.
La sua composizione deve essere per minimo l’85% da Sangiovese e per il restante da vitigni a bacca nera non aromatici.
Alla vista, anche il Morellino ha il tipico colore dei vini toscani, un rosso rubino intenso, tendente al granato. In bocca si presenta asciutto, caldo, leggermente tannico.
Oltre alla classica carne, è consigliato in abbinamento con formaggi stagionati e primi piatti, ma anche con pesci come spigole, triglie e scorfani.