Rosso o bianco, comunque meglio il vino

vino rosso

Premessa indispensabile di ogni articolo sul vino, e quindi anche di questo che state leggendo, è che il vino fa bene se bevuto con moderazione. E’ un assioma che va bene per la maggior parte dei cibi e dei prodotti e quindi non fatevi mai prendere la mano …dal bicchiere.

Ciò doverosamente premesso, ci possiamo addentrare in quell’eterna querelle che vede da sempre contrapposti i bevitori e gli amanti del vino bianco con quelli del vino rosso. Se non volete scendere a compromessi grazie a un ottimo rosato, facciamo un po’ di ordine e vediamo quali sono i migliori argomenti che fanno propendere la bilancia su un colore piuttosto che su un altro. E, soprattutto, anche la più comune critica che le due fazioni simpaticamente si scambiano.

Bianco come l’estate

Il vino bianco è da sempre sinonimo di estate, di una gita fuori porta o di un aperitivo vista mare. E per i suoi più fedeli amanti è proprio questo il must più evidente: il suo essere beverino, fresco e simbolo di convivialità, capace di farlo apprezzare anche all’universo femminile.

Il bianco, in particolare nella versione con le bollicine, è il vino delle feste, dei brindisi, delle ricorrenze importanti, porta con sé gioia e spensieratezza. Cosa di meglio – dicono i più convinti sostenitori – che un buon bicchiere di vino bianco per accompagnare un antipasto di salumi, un secondo piatto di pesce o un dolce?

Per i suoi detrattori, invece, il bianco è il vino povero tra tutti, quello per cui nelle fasi di vinificazione perde, o perderebbe, tutte le migliori essenze del chicco d’uva. Un bianco non potrà mai essere un vino da meditazione, ma da simpatica conversazione.

Profondo rosso

Senza scomodare Dario Argento, il vino rosso è il simbolo dell’intensità, del calore, del fuoco che divampa e per i suoi amanti sono senza dubbio queste le caratteristiche migliori. Di un rosso che si rispetti si dice che ha corpo, che ha struttura, che ha sostanza, che è capace di accompagnare i cibi più complessi e i sapori più intensi della tavola: primi piatti, carni rosse e selvaggina, formaggi saporiti e stagionati.

Non c’è dubbio, poi, che rispetto ai vini bianchi, quelli rossi vantino una migliore reputazione a livello di beneficio alimentare. Mentre dei primi, infatti, credenza vuole che portano a un aumento del peso corporeo, dei rossi si dice esattamente il contrario: molte ricerche conferma che un bicchiere di vino rosso a tavola a pasto abbia addirittura un effetto dimagrante. Senza considerare poi i positivi effetti sul cuore e sulla circolazione, diminuendo il rischio di attacchi cardiaci o ictus.

Per i più filosofici, poi, il vino rosso è simbolo di meditazione, compagno fedele nella lettura di un libro, di una serata davanti al camino e benzina nelle giornate più fredde.

Insomma, una diatriba quella tra bianchi e rossi destinata a durare a lungo, anzi per sempre. Del resto, come si dice, de gustibus… Noi siamo convinti che un buon mix tra i due vini, con una spruzzata di rosato non faccia mai male, ovviamente sempre con le giuste moderazione e privilegiando il vino doc (denominazione origine controllata) che ci permette di conoscere provenienza e protocolli di produzione con la massima garanzia di qualità.