Gioia e delizia dei palati, conosciuto e apprezzato sin dalle popolazioni più antiche, espressione di arte e professionalità, il vino, declinato in varie antologie, è un compagno inossidabile delle nostre tavole. Che sia rosso, o bianco, o rosé, spumante, frizzante o fermo, porta con sé le tracce del territorio da cui proviene.
Vini Rossi Fermi e Frizzanti
Il vino rosso deve il suo colore al processo di macerazione del mosto sulle bucce, così che essi possano trasferire parte delle loro sostanze coloranti naturali e dei polifenoli. Dal sapore corposo, a volte morbido, sempre accompagnato da note fruttate o speziate che rivelano la sua provenienza. Il vino rosso fermo è così chiamato per il trattamento che garantisce la totale assenza di anidride carbonica, e di conseguenza l’assenza di bollicine.
Si accompagna ottimamente con le carni rosse, i formaggi, la cacciagione ed in generale con i cibi a lunga cottura con sapore molto articolato. Tra i nomi più “famosi” ricordiamo Chianti, Cabernet, Valpolicella, Bardolino, Sassello, Valtellina, Brunello, Pinot, Nebbiolo, Nero d’Avola e Barbera.
Detto anche “mosso”, il vino rosso frizzante è invece caratterizzato dalla moderata presenza di anidride carbonica; è importante distinguere i vini che sono naturalmente frizzanti, in quanto realizzati con metodo Charmat in autoclave, mantenendo la propria aromaticità, da quelli gassificati, nei quali le bollicine sono aggiunte successivamente, generando però vini di mediocre qualità. Tra le file dei buoni frizzanti rossi vengono annoverati Lambrusco, Bracchetto d’Acqui e Bonarda.
Vini Rosé e Rosati, come distinguerli?
Di colore intermedio tra le due varietà principali, il vino rosato, a volte detto anche rosé, deriva il suo colore dal parziale contatto per un tempo limitato del mosto con le bucce, in modo che la quantità di colorante sia appena sufficiente per dare la caratteristica tonalità colore. I disciplinari di produzione vietano assolutamente di produrre vino rosé mescolando vini bianchi e rossi, tranne che nel caso dello spumante Rosé. Si tratta di un vino aromatico e fruttato lievemente corposo che ben si accompagna a pesce, pastasciutte con sughi delicati, e salumi.
Quello prodotto in Italia è generalmente denominato “rosato”, e si presenta con i nomi Rosato, Negroamaro, Bardolino, Oltrepo Pavese, Garda.
La Francia è considerata invece la regina dei “rosé”, prodotti sul territorio da tempo immemore, con una qualità decisamente rilevante. Tra i famosi annoveriamo Colette, Saint Martin, Eternelle.
Vini Novelli
Degno di una corsa all’acquisto, dal 30 ottobre di ogni anno è possibile acquistare il Vino Novello, così denominato perché prodotto con uve vendemmiate nello stesso anno di vendita, ed ottenuto con la tecnica della macerazione carbonica. E’ un vino giovane, armonico, morbido e fruttato, che porta allegria in tavola. Da scegliere il francese Beaujolais Nouveau e l’italiano Novello, nelle sue declinazioni territoriali.
Vini Bianchi Fermi e Frizzanti
Il vino bianco deriva dalla lavorazione dell’acino di uva bianca, senza le bucce, mantenendo così un colore molto chiaro. La tonalità può variare dal verdino al dorato, con profumi fruttati o floreali, sapore fresco ed a tratti acido. Partner perfetto per i piatti di pesce e molluschi, non disdegna le carni bianche, le verdure ed i sughi leggeri.
Come per il suo corrispettivo rosso, il vino bianco fermo non ha addizione di anidride carbonica. Da citare Sauvignon, Soave, Lugana, Chardonnay, Malvasia.
Piacevole a tavola, giovane di età e con gradazione alcolica generalmente superiore ai 7°, il vino bianco frizzante si distingue dallo spumante per il metodo di preparazione e per il tipo di conservazione, solitamente in bottiglie dal vetro non troppo spesso e con il tappo più leggero. Va servito a temperatura ambiente, ed accompagna allegramente il pasto. Da ricordare Müller-Thurgau, Franciacorta, Verdicchio, Moscato d’Asti.
Vini Spumanti
Quando c’è festa, c’è necessariamente in tavola un vino spumante. Ottenuto dall’addizione di una grande quantità di anidride carbonica, necessita di bottiglie in vetro ad alto spessore che possano sopportare una notevole pressione, da cui l’effetto a scoppio all’apertura. Da gustare necessariamente fresco per esaltarne le bollicine, secco o dolce, da scegliere fra il francese Champagne e gli italianissimi Asti, Cuvée, Valdobbiadene, Franciacorta.
Vini Liquorosi
Parlando di vini “rinforzati”, da citare sono i vini liquorosi, nei quali l’aggiunta di mosto, alcol, o acquavite durante la preparazione aumenta la gradazione alcolica.
Sono vini che invecchiano lentamente, ma garantiscono emozioni sensoriali non da poco. Fra di essi Porto, Marsala e Madera.
Vini Passiti
Per concludere, uno sguardo sui vini passiti, ovvero ottenuti dalla fermentazione di uve disidratate, o “passite”. Il tenore è potente, saporoso, sensazionale. Basta citare lo Sforzato, l’Amarone, l’Erbaluce o il famoso Passito di Pantelleria.