Fiano, Falanghina, Aglianico: un focus sui bianchi del Sud Italia

vini bianchi del sud italia

I vini bianchi del sud della penisola raccontano la storia di un patrimonio enologico molto vasto. Una ricchezza fatta di prodotti non sempre molto conosciuti, ma che vale la pena scoprire. Di solito i grandi vini bianchi italiani vengono associati al nord del Paese, mentre al sud sembra che prevalgano i rossi di carattere. In realtà sono meridionali alcuni dei bianchi più antichi e complessi fra tutti i vini italiani. Alcuni dei vini bianchi più pregiati è possibile trovarli su questo sito.

Il Fiano

Tra i bianchi è degno di nota il Fiano, un vitigno di genesi molto antica. Dovrebbe essere di origine greca, quando questo popolo fondò le colonie nel sud della penisola, importando le uve elleniche. Le produzioni migliori di questo bianco si trovano di solito su terreni vulcanici, ma hanno una buona resa anche su quelli argillosi e su suoli più pesanti. La zona migliore in cui fruttificano le uve del Fiano è l’Irpinia, grazie ai freddi inverni e alle estati fresche, con nette escursioni termiche. Oltre a questa zona si produce anche in Puglia e Basilicata, mentre negli ultimi anni sta proliferando in Sicilia.

Dal vitigno del Fiano si ricavano vini bianchi strutturati, aromatici e secchi, ma anche quelli che possono essere invecchiati. È un prodotto adatto ad abbinamenti prestigiosi, come crostacei, frutti di mare e le tipiche paste al pesce della Campania. Sia accompagna molto bene anche ai formaggi molli e alle carni bianche.

Il Falanghina

Tra i bianchi del sud Italia spicca il Falanghina, un vitigno a bacca bianca che si coltiva sul 5% della superficie vitata della Campania. Le superfici in cui si lavora sono soprattutto il Sannio Beneventano, la zona di Caserta e poi i Campi Flegrei. Anche questo vitigno forse deriva da una coltivazione greco-balcanica, che nei secoli si era un po’ persa per poi essere recuperata.

Il Falanghina si coltiva in aree collinari con un clima caldo e secco. I grappoli del vitigno sono piuttosto grandi e gli acini hanno una buccia spessa e resistente. Il caldo colore giallo paglierino si mescola a riflessi verde chiaro. Ha un sapore morbido, delicato, fresco, con una buona acidità. È un vino che si presta bene come aperitivo, ma si abbina anche ad antipasti, secondi a base di pesce e minestre di legumi. Ottimo anche con pasta ai frutti di mare, carni bianche, formaggi e verdure.

L’Aglianico

Fra i vini bianchi del sud Italia anche l’Aglianico proviene da un ceppo ellenico e si coltiva in Campania, soprattutto fra Benevento e Avellino. È un vino che dà il proprio meglio se messo a coltura su terreni vulcanici. Però essendo un vitigno molto diffuso, si è adattato ai vari tipi di territorio e di condizioni ambientali. Da questa versatilità sono nate due varietà distinte: Aglianico, coltivato soprattutto a Taurasi in Campania, e Aglianico del Vulture, in Basilicata.

Il vino ha una buona acidità e ha certa freschezza iniziale. Freschezza che nel tempo acquisisce corpo grazie a un lungo affinamento in bottiglia o in botte. In questo modo l’Aglianico conquista un gusto fruttato e corposo. Questo vino si abbina bene con le grigliate di pesce della tradizione campana. Ottimo anche per accompagnare pasta ai frutti di mare e flan di verdure.