Champagne Jacquesson: Cuvée 745, ma non solo

champagne jacquesson

La Cuvée Jacquesson 745 è frutto della vendemmia 2017: un assemblaggio formato da diversi vini di annata che arrivano da numerose parcelle, con in più una minima porzione di de réserve lasciati per molti anni in cantina. La classica numerazione Jacquesson rappresenta, come ben sanno tutti gli esperti del settore e gli appassionati, un tratto peculiare del marchio e al tempo stesso un suo segno distintivo, a cui si ricorre allo scopo di mettere in risalto le varie personalità dei vini. I fratelli Chiquet, che sono sulla tolda di comando della maison, sono stati pionieri in quanto hanno introdotto, primi in assoluto o quasi, la nozione di sans année.

Alla scoperta di un vino speciale

Con la 745 Jacquesson hanno fatto centro, riuscendo a individuare il migliore dei blend possibili. In una bottiglia unica trovano posto tutte le risorse, secondo lo spirito dei vini di riserva e dell’annata. Quello che ne deriva è uno champagne a dir poco speciale e che, soprattutto, è sempre diverso di volta in volta. Le uve arrivano da Avize, Hautvillers, Dizy, Ay e Oiry. Sia la primavera che la stagione invernale del 2017 sono state caratterizzate da abbondanti piogge, e in più i vigneti sono stati devastati da varie gelate tardive che si sono concretizzate nel mese di aprile. Solo a luglio il meteo si è assestato, e alla fine del mese sono arrivate le temperature più elevate. Molto caldi sono stati anche gli ultimi giorni di agosto, per quanto piovosi. Tra il 4 e il 13 settembre è andata in scena la vendemmia, effettuata con una rigorosa e meticolosa selezione delle uve. Il risultato? Una resa non troppo elevata, con vini che però sono risultati densi e ricchi, grazie ai grappoli scelti, sani e maturi. Il dosaggio è di 0.75 grammi per litro.

Le Cuvée numerate

Le Cuvée numerate di Jacquesson sono senza dubbio fra i migliori champagne che si possano trovare sul mercato. Una delle decisioni che hanno contribuito al successo della maison è stata proprio quello di assegnare un numero in serie a ogni champagne nuovo. Sinonimo di riconoscibilità e di originalità, questo tratto distintivo è stato subito apprezzato dai clienti. il riferimento all’andamento climatico e all’annata è curioso, soprattutto se considerato nel contesto di una filosofia di produzione che, in modo particolare da qualche anno a questa parte, tiene conto non tanto delle percentuali adoperate per l’assemblaggio, quanto piuttosto della provenienza delle uve dal punto di vista territoriale. La 744, in particolare, riguardava la vendemmia 2016, caratterizzata da uve di Meunier e Pinot Nero provenienti da Hautvillers, Dizy e Ay e di Chardonnay provenienti da Oiry e Avize.

La storia della maison

Ma da dove arriva il nome della maison Jacquesson? Scoprirlo è l’occasione per ripercorrere le origini di questo marchio, che è nato addirittura nel 1798: fu Miemme Jacquesson a fondarlo allora. Sono passati più di due secoli, eppure nel corso del tempo la qualità dei vini realizzati è sempre stata al top. Basti pensare che nel 1810 fu niente meno che Napoleone Bonaparte ad attribuire allo champagne Jacquesson il riconoscimento migliore che al tempo un’impresa commerciale potesse ricevere, vale a dire la medaglia d’oro per la Beauté et la Richesse de ses Caves. Con il tempo, le generazioni Jacquesson si sono succedute. Poi c’è stato un periodo di crisi, fino a quando non è arrivato Leon de Tassigny nel 1925 a riportare la maison sui binari del successo. Ora, come detto, alla guida del marchio ci sono i fratelli Chiquet, il cui scopo è quello di dare vita a un blend esclusivo. Ciascuna Cuvée è realizzata per la maggior parte con uve di una stessa annata, e la produzione non supera le 250mila bottiglie. Le uve arrivano dai 28 ettari dei terreni di proprietà.

Dove comprare le bottiglie Jacquesson

Le migliori bottiglie Jacquesson possono essere comprate online sul sito di My Wine Store, e-commerce tutto italiano che mette a disposizione dei clienti un ricco e sorprendente assortimento di bottiglie destinate a soddisfare i palati più diversi. Vini rossi e bianchi, ma anche spumanti, distillati e champagne: è proprio il caso di dire che ce n’è per tutti i gusti… e per tutte le tasche.